Cielo di gennaio
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Le stelle si spostano verso ovest di circa un grado ogni giorno e questo movimento ci permette dei vedere con il trascorrere dei mesi nuove costellazioni. In estate il clima è mite ma la visione del cielo è limitata a poche ore notturne. Le stelle con l'ora legale si "accendono" verso le 23. Se osserviamo in alto, potremo vedere la Via Lattea con addensamenti di stelle intercalati sa zone scure e nelle vicinanze tre astri brillanti: Vega, Deneb e Altair che formano il famoson"Triangolo Estivo"
Negli ultimi anni, l’osservazione astronomica, in particolare quella a occhio nudo, è diventata sempre più difficile a causa dell’inquinamento luminoso prodotto dalle città. L’eccessiva illuminazione artificiale, spesso installata senza rispettare le normative vigenti, compromette la visibilità del cielo notturno, costringendo gli appassionati a spostarsi di chilometri per poter godere di una visione più nitida degli astri.
Secondo le disposizioni regionali, esistono linee guida volte a ridurre l’inquinamento luminoso senza compromettere la sicurezza della pubblica illuminazione. Tuttavia, la scarsa attenzione degli enti pubblici e dei privati rispetto a queste norme ha portato a un progressivo peggioramento della situazione. Le lampade ad alta intensità, i fasci di luce diretti verso il cielo e una gestione poco accorta dell’illuminazione urbana contribuiscono ad offuscare le stelle, rendendo sempre più complesso l’accesso al cielo notturno per astronomi e appassionati.
Le associazioni di astrofili e gli esperti del settore sottolineano la necessità di un intervento concreto per limitare l’inquinamento luminoso. Una corretta progettazione dell’illuminazione pubblica, con l’uso di luci schermate e regolazioni mirate, potrebbe garantire un equilibrio tra sicurezza e tutela del cielo notturno. Nel frattempo, chi desidera osservare il cosmo deve recarsi in luoghi più remoti, lontani dalle città, dove l’oscurità naturale permette ancora di ammirare la maestosità dell’universo.
Per individuare facilmente la quarta stella più luminosa del cielo, basta prolungare la coda del Grande Carro (Orsa Maggiore) disegnando un segmento curvo verso sud (vedi linea verde). In questo modo si incontrerà la stella di colore giallo, Arturo, che è la stella Alfa della costellazione Boote. Prolungando ulteriormente il segmento (linea gialla), si incontrerà un'altra stella Alfa, Spica, della costellazione Vergine. A questo punto, unendo le due stelle appena individuate, si ottiene la base del triangolo di primavera, (colore rosso) il cui vertice, guardando verso ovest, è rappresentato dalla stella Alfa della costellazione Leone, Regolo. Arturo, Spica e Regolo sono le stelle più luminose e facili da individuare.
L’inquinamento luminoso minaccia l’osservazione astronomico
Cielo di febbraio
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Le stelle si spostano verso ovest di circa un grado ogni giorno e questo movimento ci permette dei vedere con il trascorrere dei mesi nuove costellazioni. In estate il clima è mite ma la visione del cielo è limitata a poche ore notturne. Le stelle con l'ora legale si "accendono" verso le 23. Se osserviamo in alto, potremo vedere la Via Lattea con addensamenti di stelle intercalati sa zone scure e nelle vicinanze tre astri brillanti: Vega, Deneb e Altair che formano il famoson"Triangolo Estivo"
Negli ultimi anni, l’osservazione astronomica, in particolare quella a occhio nudo, è diventata sempre più difficile a causa dell’inquinamento luminoso prodotto dalle città. L’eccessiva illuminazione artificiale, spesso installata senza rispettare le normative vigenti, compromette la visibilità del cielo notturno, costringendo gli appassionati a spostarsi di chilometri per poter godere di una visione più nitida degli astri.
Secondo le disposizioni regionali, esistono linee guida volte a ridurre l’inquinamento luminoso senza compromettere la sicurezza della pubblica illuminazione. Tuttavia, la scarsa attenzione degli enti pubblici e dei privati rispetto a queste norme ha portato a un progressivo peggioramento della situazione. Le lampade ad alta intensità, i fasci di luce diretti verso il cielo e una gestione poco accorta dell’illuminazione urbana contribuiscono ad offuscare le stelle, rendendo sempre più complesso l’accesso al cielo notturno per astronomi e appassionati.
Le associazioni di astrofili e gli esperti del settore sottolineano la necessità di un intervento concreto per limitare l’inquinamento luminoso. Una corretta progettazione dell’illuminazione pubblica, con l’uso di luci schermate e regolazioni mirate, potrebbe garantire un equilibrio tra sicurezza e tutela del cielo notturno. Nel frattempo, chi desidera osservare il cosmo deve recarsi in luoghi più remoti, lontani dalle città, dove l’oscurità naturale permette ancora di ammirare la maestosità dell’universo.
L’inquinamento luminoso minaccia l’osservazione astronomico
Cielo di marzo
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Il cielo estivo, tra meraviglia stellare e sfide urbane - Durante le sere d’estate, quando il clima è mite e l’aria profuma di libertà, il cielo notturno offre uno spettacolo millenario che affascina da sempre l’umanità: la danza delle costellazioni. Le stelle, spostandosi verso ovest di circa un grado al giorno, svelano progressivamente nuovi volti del firmamento. Eppure, proprio mentre il cielo ci invita ad alzare lo sguardo, qualcosa ci costringe a spostare i piedi — sempre più lontano dalle luci della città.
La magia del Triangolo Estivo - Con l’avanzare della notte, soprattutto intorno alle 23 per via dell’ora legale, il cielo comincia ad accendersi con le prime luci delle stelle. Tra le figure celesti più affascinanti di questo periodo spicca il celebre Triangolo Estivo, formato da tre astri luminosi: Vega, Deneb e Altair. Nel mezzo, attraversando la volta celeste, appare la Via Lattea con i suoi addensamenti scintillanti e le misteriose zone scure, quasi a ricordarci che anche il buio ha la sua bellezza.
Un cielo offuscato dalla luce - Negli ultimi anni, tuttavia, questo spettacolo sublime è diventato sempre meno accessibile. L’inquinamento luminoso, generato dall’espansione urbana e da una gestione poco consapevole dell’illuminazione artificiale, sta oscurando la nostra finestra sull’universo. Lampade ad alta intensità, fasci di luce rivolti direttamente verso l’alto e installazioni non conformi alle normative regionali rendono difficile — se non impossibile — l’osservazione a occhio nudo.
Norme ignorate e cieli dimenticati - Nonostante l’esistenza di linee guida regionali pensate per ridurre l’impatto luminoso senza compromettere la sicurezza pubblica, spesso manca una corretta applicazione da parte delle amministrazioni e dei privati. Il risultato è un cielo sempre più pallido sopra le città, mentre gli appassionati di astronomia sono costretti a spostarsi in zone remote, dove l’oscurità naturale restituisce il senso di meraviglia che la modernità tende a cancellare.
La battaglia per il cielo notturno - Le associazioni di astrofili lanciano da tempo un appello: ripensare l’illuminazione urbana adottando soluzioni intelligenti come luci schermate, timer e regolatori di intensità. Non si tratta solo di proteggere il cielo, ma di preservare un patrimonio culturale e scientifico che appartiene a tutti. Osservare le stelle non è solo un passatempo: è una forma di riconnessione con il cosmo, con la nostra storia, con qualcosa di infinitamente più grande.
Conclusioni - In un mondo sempre più luminoso e rumoroso, guardare il cielo notturno è diventato un atto di resistenza poetica. E forse, proprio in quei luoghi lontani dai riflettori urbani, possiamo ancora trovare un frammento di silenzio — e di infinito.
L’osservazione della Volta Celeste minacciata dalle luci delle città
Cielo di luglio
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Verso Est
Il cielo orientale è dominato dalle costellazioni estive che si stanno alzando:
Aquila: la stella principale è Altair, brillante e bianco-gialla, facilmente riconoscibile per la sua posizione tra due stelle minori che formano una “T”.
Capricorno: ancora basso sull’orizzonte, inizia a salire. Le sue stelle sono poco luminose, ma si può riconoscere come un triangolo allungato.
Acquario: segue il Capricorno, con stelle sparse e poco appariscenti. Si individua meglio con app o mappe stellari.
Pegaso: comincia a salire, visibile come un grande quadrato (il “Grande Quadrato di Pegaso”), utile per orientarsi verso Andromeda più tardi nella notte.
Suggerimento: cerca Altair come punto di partenza, poi sposta lo sguardo verso sinistra per trovare Capricorno e Acquario.
Verso Sud
Il cielo meridionale è il cuore dell’estate astronomica:
Sagittario: forma una “teiera” stellare. Le stelle principali disegnano il profilo della teiera, con il “manico” a sinistra e il “beccuccio” a destra. Qui si trova il centro della Via Lattea.
Scorpione: facilmente riconoscibile per la forma a “J” e la stella rossa Antares, che rappresenta il cuore dello scorpione.
Ofiuco: sopra lo Scorpione, molto estesa ma con stelle poco luminose. È la “13ª costellazione zodiacale”.
Scudo: piccola costellazione tra Sagittario e Aquila, con la stella Gamma Scuti e l’ammasso M11.
Suggerimento: individua Antares (rossa e brillante), poi cerca la “teiera” del Sagittario alla sua sinistra.
Verso Ovest
Il cielo occidentale mostra le costellazioni primaverili in fase di tramonto:
Boote: riconoscibile per la stella arancione Arturo, molto brillante, che tramonta lentamente.
Vergine: segue Boote, con la stella Spica, bianco-azzurra, visibile ancora bassa sull’orizzonte.
Leone: ormai quasi scomparso, ma si può ancora intravedere la forma a “punto interrogativo” rovesciato.
Corona Boreale: piccolo arco di stelle tra Boote e Ercole.
Suggerimento: cerca Arturo a Ovest, poi segui la curva verso Spica e la zona della Vergine.
Verso Ovest
Il cielo occidentale mostra le costellazioni primaverili in fase di tramonto:
Boote: facilmente riconoscibile per la stella arancione Arturo, molto brillante e già bassa sull’orizzonte.
Vergine: segue Boote, con la stella Spica, bianco-azzurra, visibile ancora per poco.
Leone: ormai quasi scomparso, ma si può intravedere la forma a “punto interrogativo” rovesciato.
Corona Boreale: piccolo arco di stelle tra Boote ed Ercole, elegante e discreta.
Come individuarle: cerca Arturo a Ovest, poi segui la curva verso Spica e la zona della Vergine. Il Leone sarà molto basso, visibile solo da luoghi con orizzonte libero.
Verso Nord
Il cielo settentrionale è dominato dalle costellazioni circumpolari:
Orsa Maggiore: il Grande Carro è visibile basso a Nord-Ovest. Le due stelle posteriori del carro puntano verso la Stella Polare.
Orsa Minore: contiene la Stella Polare, sempre utile per orientarsi.
Cassiopea: visibile come una “W” rovesciata, a Nord-Est, in salita durante la notte.
Drago: serpeggia tra le Orse, difficile da individuare ma affascinante.
Come individuarle: trova il Grande Carro, segui le due stelle posteriori per trovare la Polare, poi cerca la “W” di Cassiopea a sinistra.
Verso Est
Il cielo orientale si anima con le costellazioni tardo-estive e autunnali:
Aquila: la stella principale è Altair, brillante e bianco-gialla, tra due stelle minori che formano una “T”.
Capricorno: basso sull’orizzonte, forma un triangolo allungato.
Acquario: segue il Capricorno, con stelle sparse e poco appariscenti.
Pegaso: inizia a salire, visibile come un grande quadrato (il “Grande Quadrato di Pegaso”), utile per orientarsi verso Andromeda più tardi nella notte.
Come individuarle: cerca Altair come punto di partenza, poi sposta lo sguardo verso sinistra per trovare Capricorno e Acquario. Il Grande Quadrato di Pegaso sarà più alto verso mezzanotte.
Allineamenti celesti: dal Triangolo Estivo al Grande Carro
Ecco come orientarti nel cielo estivo di Livorno, usando allineamenti tra stelle per individuare facilmente le costellazioni principali: Triangolo Estivo È formato da tre stelle brillanti: Vega (Lira), Deneb (Cigno) e Altair (Aquila)
Come trovarlo:
Vega è la più luminosa e si trova quasi allo zenit.
Da Vega, guarda in basso a sinistra per trovare Deneb, immersa nella Via Lattea.
Da Vega, guarda in basso a destra per trovare Altair, tra due stelle minori che formano una “T”.
Allineamenti utili:
Vega → Deneb → Altair formano un grande triangolo isoscele.
Il triangolo è attraversato dalla Via Lattea, che lo rende ancora più facile da individuare.
Dal Grande Carro (Orsa Maggiore)
Il Grande Carro è un ottimo punto di partenza per orientarsi nel cielo:
Allineamenti principali:
Merak + Dubhe → tracciando una linea tra queste due stelle e prolungandola 5 volte, trovi la Stella Polare.
Curvatura del timone → seguendo la curva delle tre stelle del timone (Alioth, Mizar, Alkaid), arrivi a Arturo (Boote), poi a Spica (Vergine).
Megrez + Phecda → prolungando la linea, intercetti Regolo (Leone).
Megrez + Merak → prolungando, trovi Castore e Polluce (Gemelli).
Per il Triangolo Estivo:
Prolungando l’allineamento tra Phecda e Megrez dalla parte opposta al Leone, arrivi vicino a Deneb.
Da lì, puoi tracciare il triangolo con Vega e Altair.
L’osservazione della Volta Celeste minacciata dalle luci delle città
Il cielo estivo, tra meraviglia stellare e sfide urbane - Durante le sere d’estate, quando il clima è mite e l’aria profuma di libertà, il cielo notturno offre uno spettacolo millenario che affascina da sempre l’umanità: la danza delle costellazioni. Le stelle, spostandosi verso ovest di circa un grado al giorno, svelano progressivamente nuovi volti del firmamento. Eppure, proprio mentre il cielo ci invita ad alzare lo sguardo, qualcosa ci costringe a spostare i piedi — sempre più lontano dalle luci della città.
La magia del Triangolo Estivo - Con l’avanzare della notte, soprattutto intorno alle 23 per via dell’ora legale, il cielo comincia ad accendersi con le prime luci delle stelle. Tra le figure celesti più affascinanti di questo periodo spicca il celebre Triangolo Estivo, formato da tre astri luminosi: Vega, Deneb e Altair. Nel mezzo, attraversando la volta celeste, appare la Via Lattea con i suoi addensamenti scintillanti e le misteriose zone scure, quasi a ricordarci che anche il buio ha la sua bellezza.
Un cielo offuscato dalla luce - Negli ultimi anni, tuttavia, questo spettacolo sublime è diventato sempre meno accessibile. L’inquinamento luminoso, generato dall’espansione urbana e da una gestione poco consapevole dell’illuminazione artificiale, sta oscurando la nostra finestra sull’universo. Lampade ad alta intensità, fasci di luce rivolti direttamente verso l’alto e installazioni non conformi alle normative regionali rendono difficile — se non impossibile — l’osservazione a occhio nudo.
Norme ignorate e cieli dimenticati - Nonostante l’esistenza di linee guida regionali pensate per ridurre l’impatto luminoso senza compromettere la sicurezza pubblica, spesso manca una corretta applicazione da parte delle amministrazioni e dei privati. Il risultato è un cielo sempre più pallido sopra le città, mentre gli appassionati di astronomia sono costretti a spostarsi in zone remote, dove l’oscurità naturale restituisce il senso di meraviglia che la modernità tende a cancellare.
La battaglia per il cielo notturno - Le associazioni di astrofili lanciano da tempo un appello: ripensare l’illuminazione urbana adottando soluzioni intelligenti come luci schermate, timer e regolatori di intensità. Non si tratta solo di proteggere il cielo, ma di preservare un patrimonio culturale e scientifico che appartiene a tutti. Osservare le stelle non è solo un passatempo: è una forma di riconnessione con il cosmo, con la nostra storia, con qualcosa di infinitamente più grande.
Conclusioni - In un mondo sempre più luminoso e rumoroso, guardare il cielo notturno è diventato un atto di resistenza poetica. E forse, proprio in quei luoghi lontani dai riflettori urbani, possiamo ancora trovare un frammento di silenzio — e di infinito.
Ho inserito questa cartina del cielo notturno con il centro rivolto a nord per offrire una visione panoramica della volta celeste. Grazie al suo ampio campo visivo di circa 180°, è possibile osservare non solo le costellazioni settentrionali, ma anche quelle visibili all'orizzonte occidentale e orientale, fornendo così un quadro completo dell’orientamento stellare. Allo stesso modo, la cartina con il centro rivolto a sud permette di esplorare le costellazioni meridionali in tutta la loro estensione. Anche qui, grazie al vasto campo visivo, è possibile cogliere le stelle che sorgono ad est e tramontano ad ovest, completando la mappa con una prospettiva complementare alla visione nordica.
Cielo Sud
3
Cielo Nord




La costellazione del Cigno (Cygnus) è una delle più estese e luminose dell’emisfero boreale, visibile da giugno a novembre. Si estende lungo la Via Lattea estiva, in una regione particolarmente ricca di stelle, ammassi e nebulose. La sua forma ricorda una croce: l’asterismo noto come Croce del Nord è composto da cinque stelle principali, con Deneb (α Cygni) alla “coda” e Albireo (β Cygni) al “becco”.
Caratteristiche tecniche:
Estensione: 804 gradi quadrati
Stelle visibili a occhio nudo: oltre 130
Oggetti notevoli: Nebulosa Velo, Nebulosa Crescent, Cygnus X-1 (candidato buco nero)
La costellazione è attraversata dalla Fenditura del Cigno, una banda oscura di polveri interstellari che divide la Via Lattea in due, creando un contrasto spettacolare nelle osservazioni astronomiche.
Albireo: la stella doppia più affascinante del cielo estivo
Albireo (β Cygni) è una stella doppia celebre per il suo contrasto cromatico. A occhio nudo appare come una singola stella, ma con un piccolo telescopio si distinguono due componenti:
Albireo A: gigante arancione di classe K3, temperatura di circa 4.400 K
Albireo B: stella bianco-azzurra di classe B8, temperatura di circa 12.000 K
La separazione angolare tra le due è di circa 35 secondi d’arco, facilmente risolvibile con strumenti amatoriali. Il contrasto tra il giallo dorato e l’azzurro intenso la rende una delle coppie più spettacolari del cielo. Sebbene per lungo tempo si sia pensato fosse una doppia ottica, studi recenti suggeriscono che le due stelle potrebbero essere fisicamente legate, con un periodo orbitale stimato di circa 75.000 anni.
Costellazione Cigno - La Croce del Nord-
Nebulose
Nome Tipo Descrizione Nebulosa Velo Resto di supernova Struttura filamentosa visibile
in più sezioni: Velo Occidentale, Orientale e Triangolo di Pickering
Nebulosa Crescent (NGC 6888) Nebulosa a emissione Formata dai venti stellari di una stella Wolf-Rayet (WR 136)
Nebulosa Nord America (NGC 7000) Nebulosa a emissione Ha la forma del continente nordamericano, visibile vicino a Deneb Nebulosa Pellicano (IC 5070) Nebulosa a emissione Situata accanto alla Nord America, somiglia a un pellicano
Nebulosa Bozzolo (IC 5146) Emissione e riflessione Include la nebulosa oscura Barnard 168, con una “coda” di polveri
Nebulosa Tulipano (Sh2-101) Nebulosa a emissione Nube rossastra visibile lungo la Via Lattea
Nebulosa Iride (NGC 7023) Nebulosa a riflessione Illumina le polveri interstellari con luce blu
Cygnus Loop Complesso nebulare Enorme struttura a emissione, parte del Velo
Ammassi stellari
Nome Tipo Descrizione
M29 (NGC 6913) Ammasso aperto Piccolo gruppo di stelle visibile vicino a Sadr
M39 (NGC 7092) Ammasso aperto Forma triangolare, visibile anche con binocoli
Oggetti speciali
Nome Tipo Descrizione
Cygnus X-1 Sorgente a raggi X Uno dei migliori candidati a buco nero
V404 Cygni Sistema binario Buco nero con comportamento peculiare nello spazio-tempo
Kepler-452b Esopianeta Pianeta simile alla Terra scoperto nella costellazione
Elenco degli principali oggetti del cielo profondo all’interno della costellazione del Cigno
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Cielo di agosto


All’orizzonte, tra Est e Ovest, volgendo lo sguardo verso Sud nelle serate estive, possiamo osservare alcune costellazioni dello zodiaco. Tra le più belle e interessanti ci sono il Sagittario e lo Scorpione.
Di fronte a noi, in direzione Sud, troviamo il Sagittario, facilmente riconoscibile grazie a un asterismo che ricorda la forma di una teiera, completa di manico e coperchio. In questa zona del cielo si trova anche il centro della Via Lattea, rendendo la costellazione particolarmente affascinante.
Alla destra del Sagittario si estende la costellazione dello Scorpione, anch’essa facilmente individuabile per la sua forma caratteristica e per la presenza di Antares, una stella molto luminosa. Antares si trova al centro dello Scorpione e si distingue per il suo intenso colore rosso-arancio, che la fa risaltare tra le altre stelle della costellazione, per lo più di colore azzurro.

Cielo dei ottobre
Pagina in preparazione


"Saltellare tra le Costellazioni invernali" da Sud verso Est e Ovest
Per "saltellare tra le stelle", noto come Star Hopping, è necessario riconoscere le varie costellazioni che la stagione ci offre. Per prima cosa, dobbiamo individuare la costellazione più facile da riconoscere, ed essendo in inverno come si può osservare dalla cartina a lato e, la costellazione che colpisce maggiormente, osservando verso sud, è Orione. Essa è facile da individuare perché, oltre ad avere due delle stelle più luminose che il cielo d'inverno offre, si riconosce subito dalle tre stelle allineate che formano la famosa "Cintura di Orione". Individuata la stella " ", ( Betelgeuse, di colore giallo arancio, possiamo tracciare una linea immaginaria verso Est fino a trovare una stella luminosa, l'alfa della costellazione del Cane Minore, Procione, creando il primo lato del Triangolo Invernale. Sempre partendo dalla stella Betelgeuse, tracciamo l'altro lato, questa volta verso Sud, fino a trovare la stella più luminosa del cielo invernale, Sirio, della costellazione del Cane Maggiore. A questo punto, basta congiungere le stelle Sirio e Procione con un'altra linea per chiudere il Triangolo Invernale di colore rosso. Adesso abbiamo individuato tre costellazioni: Orione, Cane Maggiore e Cane Minore, e conosciuto le loro stelle Alfa: Betelgeuse, Sirio e Procione.
Per scoprire altre costellazioni, dobbiamo continuare a creare virtualmente delle linee che ci forniranno i riferimenti per lo "Star Hopping". Ad esempio, raddoppiando il lato est del Triangolo Invernale, cioè il segmento che unisce le stelle Procione e Betelgeuse (segmento arancione), arriveremo in una zona dove si trova una stella rossa chiamata Aldebaran, la stella alfa della Costellazione del Toro, conosciuta anche come l'occhio del Toro. Prolungando ancora per mezzo segmento arancione, raggiungeremo una zona in cui osserveremo un gruppo di sei stelle, note come le Sette Sorelle, che formano un ammasso aperto di stelle chiamato le Pleiadi, o nel catalogo " " M 45.
Proseguendo nella nostra passeggiata tra le costellazioni, prendiamo come riferimento la stella "Beta Rigel" di Orione, la seconda più luminosa della costellazione. Tracciamo una linea virtuale (linea viola) che passa alla sinistra della prima stella "Zeta Alnitak", situata a sinistra della cintura di Orione, fino ad arrivare in una zona del cielo dove sono ben visibili due stelle, Castore e Polluce (la più luminosa è Polluce), della costellazione dei Gemelli. Ricapitolando, abbiamo imparato a conoscere le cinque costellazioni più note del cielo invernale: Orione con le stelle Betegeuse e Rigel, Toro con la stella Aldebaran, Cane Maggiore con la stella Sirio, Cane Minore con la stella Procione e Gemelli con Castore e Polluce.
Adesso passiamo alle costellazioni poco visibili dai cieli di Livorno. Ahimè, l'inquinamento luminoso colpisce anche per alcune decine di chilometri dalla sorgente luminosa, impedendo di osservare tutte le altre costellazioni che, in un cielo privo di inquinamento, si vedrebbero molto bene. Abbiamo conosciuto due delle dodici costellazioni dello Zodiaco: la costellazione dei Gemelli e quella del Toro. Adesso proviamo a conoscere un'altra costellazione dello Zodiaco, l'Ariete, cercando di individuare la sua stella alfa, Hamal. Premesso che gli asterismi virtuali sono soggettivamente immaginati e non sono mai precisi perchè disegnati su carta, ma necessari per individuare la stella di riferimento della costellazione cercata in una determinata zona di cielo. Come sempre partiamo dalla ormai nota costellazione di riferimento, Orione. Occorre tracciare virtualmente un segmento (in questo caso di colore bianco) partendo dalla prima stella a sinistra della cintura di Orione, "Alnitak", parallelamente al segmento che le due stelle Rigel e Saiph disegnano, prolunghiamo, quindi, il segmento fino a che non arriviamo in una zona di cielo dove è possibile osservare la stella Hamal della costellazione dell'Ariete, non sempre visibile per l'inquinamento. A questo punto, adoperando questo sistema con una cartina in mano, sarà possibile trovare le altre costellazioni come la costellazione Lepre, cercando la stella "Ameb", e la costellazione Balena, attraverso la sua stella "Menker". Buon Star Hopping e cieli sereni.
Adesso passiamo alle costellazioni poco visibili dai cieli di Livorno. Ahimè, l'inquinamento luminoso colpisce anche per alcune decine di chilometri dalla sorgente luminosa, impedendo di osservare tutte le altre costellazioni che, in un cielo privo di inquinamento, si vedrebbero molto bene. Abbiamo conosciuto due delle dodici costellazioni dello Zodiaco: la costellazione dei Gemelli e quella del Toro. Adesso proviamo a conoscere un'altra costellazione dello Zodiaco, l'Ariete, cercando di individuare la sua stella alfa, Hamal. Premesso che gli asterismi virtuali sono soggettivamente immaginati e non sono mai precisi perchè disegnati su carta, ma necessari per individuare la stella di riferimento della costellazione cercata in una determinata zona di cielo. Come sempre partiamo dalla ormai nota costellazione di riferimento, Orione. Occorre tracciare virtualmente un segmento (in questo caso di colore bianco) partendo dalla prima stella a sinistra della cintura di Orione, "Alnitak", parallelamente al segmento che le due stelle Rigel e Saiph disegnano, prolunghiamo, quindi, il segmento fino a che non arriviamo in una zona di cielo dove è possibile osservare la stella Hamal della costellazione dell'Ariete, non sempre visibile per l'inquinamento. A questo punto, adoperando questo sistema con una cartina in mano, sarà possibile trovare le altre costellazioni come la costellazione Lepre, cercando la stella "Ameb", e la costellazione Balena, attraverso la sua stella "Menker". Buon Star Hopping e cieli sereni.
Per scoprire altre costellazioni, dobbiamo continuare a creare virtualmente delle linee che ci forniranno i riferimenti per lo "Star Hopping". Ad esempio, raddoppiando il lato est del Triangolo Invernale, cioè il segmento che unisce le stelle Procione e Betelgeuse (segmento arancione), arriveremo in una zona dove si trova una stella rossa chiamata Aldebaran, la stella alfa della Costellazione del Toro, conosciuta anche come l'occhio del Toro. Prolungando ancora per mezzo segmento arancione, raggiungeremo una zona in cui osserveremo un gruppo di sei stelle, note come le Sette Sorelle, che formano un ammasso aperto di stelle chiamato le Pleiadi, o nel catalogo " " M 45.

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livorno@alastronomia.it


“Questo sito ha lo scopo di fornire informazioni generali sulle attività dell'Associazione Livornese Astrofili. Per approfondire lo studio dell'astronomia — dalle basi teoriche all'osservazione pratica — l'associazione organizza corsi dedicati e incontri formativi presso la struttura del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno".

